Nel cuore il sole immette un sortilegio
come un fantasma buono d’ambo i sessi
ed è una voce che traluce il nome
dentro la stanza che traduce oggetti.
Tu sei con loro nella storia vaga,
nel tentativo assurdo e il privilegio
di esistere per dote o per difetto
come un transex arcano per la strada
di chi non fa rinuncia e tutto perde,
di chi la morte preferisce a iosa
piuttosto che la corte vomitosa
dei lividi sorrisi e delle merde.
Tu sei nel rosso dove adesso appena il verde
lucore delle foglie sfiora il dosso,
ti chiese l’antenato di descrivere
la neve sopra il corpo e le radici.