La V edizione del Festival della Letteratura di Milano è in corso. Con piccole variazioni, quest’anno, che non cambiano il nostro modo di concepire la Cultura. Anzi, coscienti più che mai della sua importanza. Una Cultura che dovrebbe essere al centro di ogni attività umana, perché (ne siamo convinti) da essa dipende ognuna delle interrelazioni che costituiscono il tessuto sociale di una nazione, e dell’infinità di mondi che la conformano.
E’ un anno particolare, questo milanese. Ovunque, bandiere di cambiamento e di conservazione. Politica, politicanti e politicherìe. Pressappoco come quello in cui siamo nati, il 2011. Quando, contro ogni previsione, abbiamo dato vita a un evento chiamato Festival della Letteratura di Milano, dal centro alle periferie (e viceversa). Una celebrazione della Cultura senza briglie, senza padroni e senza marchi di appartenenza. Che avrebbe avuto da subito il sostegno e il riconoscimento di una quantità sterminata di soggetti che da anni costituiscono la vera base culturale di questo territorio. E la boriosa trascuranza delle istituzioni – a partire proprio dall’assessorato alla cultura, nelle due versioni che si sono succedute – al quale è risultata sempre di difficile digestione la nostra libertà di azione e di pensiero, il nostro fare al di là di loro – anzi, spesso, nonostante loro – e di essere diventati il soggetto che più eventi culturali ha creato in questi 5 anni di attività, senza il minimo sostegno delle istituzioni cittadine, e senza gravare sulle casse, a lor dire sempre vuote, dello Stato.
In ogni modo, siamo in marcia. Più decisi che mai. Quest’anno in Modalità Diffusa, implicita da sempre nel DNA del Festival. Cioè una presenza che durerà l’anno intero, senza il consueto nucleo centrale di giugno.
Il titolo scelto per quest’edizione è: “Il giro del giorno in 80 Mondi”, per uno sguardo sulla realtà attraverso la ricchezza dei diversi modi di sentirla, ascoltarla, raccontarla. Delle diverse lingue, culture, identità, generazioni e, come sempre, di ciascuna delle loro modalità espressive.
E’ stato sempre così, ma quest’anno avremo un’attenzione, ancora più viva e più concreta, nei confronti della Poesia, quella cenerentola della Letteratura (a detta di molti editori) senza la quale non riusciremmo a concepire l’esistenza.
Il giro del giorno in 80 Mondi è appena partito, con una programmazione di eventi che si conformeranno via via, strada facendo, aperti a una realtà che cambia sempre più velocemente sotto i nostri occhi, pronti ad agire, a confrontarci, a batterci se fosse necessario. Convinti più che mai che cercare di modificare quella realtà (o di capirla) sia l’unico modo di dimostrare che la realtà è modificabile (o capibile).
Proponeteci i vostri eventi. Il Festival della Letteratura di Milano (dal centro alle perierie, e viceversa), è già cominciato. E quest’anno non avrà mai fine.
Milton Fernàndez